E TU CHE FAME HAI?

06 aprile 2021

E TU CHE FAME HAI?

TI SEI MAI TROVATO IN UNA SITUAZIONE IN CUI NON SAPEVI SE ERA FAME O MENO?

Ci ripetono continuamente cosa mangiare e cosa no. Ma quanto realmente sappiamo di “come” mangiare?

Imparare "come" mangiare è un percorso di consapevolezza che dura una vita e ha l’obiettivo di portarti ad assaporare realmente ogni momento del tuo pasto.

Prendere coscienza di come il cibo possa essere accolto sotto molteplici punti di vista è il primo passo verso un’alimentazione consapevole.

Sebbene possa sembrarti strano, ognuno di noi è fisiologicamente predisposto ad una regolare omeostasi alimentare che però con il tempo può subire una disregolazione.

Cosa vuol dire questo?

Più precisamente significa che ciascuno di noi, alla nascita, ha in sé una naturale capacità di autoregolarsi, capendo in maniera autonoma cosa e quanto mangiare.

Potrebbe quasi sembrare ironico ma, fino all’età di circa 3 anni, per i bambini, comprendere i quantitativi degli specifici macro elementi da mangiare è una capacità del tutto naturale e universalmente condivisa (fanno eccezione solamente alcune patologie genetiche molto rare, che non prendiamo oggi in considerazione).

Ma se questa capacità dovrebbe essere innata, cosa succede dopo? Perché la perdiamo?

La risposta è molto semplice: I CONDIZIONAMENTI.

A partire dal terzo anno d’età il bambino inizia, passo dopo passo, a prendere consapevolezza del suo mondo interno (la cosiddetta Teoria della Mente), del funzionamento della sua mente e dei meccanismi che da questo ne derivano.

Spesso esposti a contesti e culture dove “mangia tutto che ci sono bambini che muoiono di fame”, “finisci tutto prima di andare a giocare” e così via, la fanno da padrone, vien da sé che, quella naturale e universale capacità di autoregolarsi inizia pian piano a dissolversi lasciando il posto ad un diverso rapporto con il cibo, non più legato al godimento e all’appagamento dei sensi e al senso di sazietà, quanto più ad un diverso contenitore di disordini emotivi, indicazioni, obblighi premi e distrazioni!

Un detto Zen dice:

quando hai fame, mangia

Sembra semplice, ma non lo è. Mangiamo per motivi diversi che non sempre coincidono con la fame fisiologica, quella che ci assicura le riserve di energia e quindi la sopravvivenza.

Mangiare, può calmarci, riempirci (in senso emotivo), premiarci, svuotarci (paradossalmente) o intrattenerci. Spesso dichiariamo di aver fame, ma se dovessimo descrivere come facciamo a saperlo sarebbe addirittura difficile trovare una risposta chiara.

Smettere di sentirsi in colpa, in ansia, pieni di brame e ritrovare invece quel sano senso di godimento, è uno dei capisaldi dei percorsi di Mindful Eating. Comprendere COSA ci spinge a mangiare quando non serve e approfondire la nostra esperienza con diversi tipi di fame è un percorso di scoperta o per meglio dire, di RI-scoperta, di una nostra naturale abilità.

I tipi di fame riconosciuti dalla Mindul Eating sono nove (occhi, naso, bocca, orecchie, tatto, stomaco, cellule, mente e cuore). Conoscerli può aiutarti a diventare più consapevole del tuo comportamento alimentare per soddisfarne ciascun tipo nel modo più appropriato evitando che il cibo diventi l’unica soluzione ad altre questioni di vita.

Vediamoli:

LA FAME DEGLI OCCHI

Gli occhi sono un canale privilegiato attraverso cui lasciarsi attrarre e sedurre da un cibo. E' difatti sufficiente guardare un bel piatto per percepire l'acquolina in bocca. Per soddisfare la fame degli occhi, OSSERVA il colore, la forma e il tipo di superficie del cibo prima di iniziare a mangiarlo.

LA FAME DEL TATTO

Il momento del pasto dovrebbe essere un momento soddisfacente e appagante, definibile come un'ESPERIENZA SENSORIALE più che un atto in senso stretto. Prestare attenzione al TATTO significa prendere il cibo e sfiorarlo prima con le dita, poi con le labbra comprendendo in maniera intima e sensuale cosa che ci trasmette.

LA FAME DEL NASO

L’olfatto ha un ruolo fondamentale nella scelta di un cibo essendo parte integrante del processo di definizione di un sapore; prova a pensare a certi profumi “irresistibili” come quello di una torta in forno, quello della pizza appena sfornata.. quanto sono potenti?

Per soddisfare la fame del naso, soffermati sull’aroma del cibo, prima di iniziare a mangiarlo. Annusalo, poi allontanalo un momento dal naso e poi annusalo di nuovo.

LA FAME DELLE ORECCHIE

Sappiamo bene che esistono suoni inconfondibili in cucina! Pensiamo allo scoppiettare del soffritto, o al rumore del taglio dell'anguria in piena estate. Sono suoni che stimolano curiosità e attrattiva verso il cibo e che sollecitano le nostre abilità cognitive come la memoria.

Per soddisfare la fame delle orecchie, fermati, CHIUDI GLI OCCHI E ASCOLTA CON APERTURA E CURIOSITA' il suono dei cibi che mastichi o che cucini.

LA FAME DELLA BOCCA

Dovrebbe essere la più semplice da identificare eppure... non sempre le si da il giusto peso! Che gusto hanno i cibi che mangi? Spesso le scelte in termini di gusto sono frutto di abitudini e convinzioni apprese, che però possono cambiare nel tempo.

Per soddisfare la fame della bocca prova a lasciarti andare ad un’ingenua esplorazione gustativa di ciò che mangi. Non fermarti al primo boccone ma poni la tua attenzione su tutti gli aromi e consistenze che puoi sentire. Usa i denti e la lingua.

LA FAME DELLO STOMACO

Sebbene i segnali dello stomaco siano innati può accadere che essi vengano confusi con altre sensazioni che afferiscono a questo organo, come l’ansia o il nervosismo. Alcune emozioni hanno una componente fisiologica che spesso coinvolge questa parte del nostro corpo.

Per riconoscere la fame dello stomaco, non rispondere subito col cibo quando avverti una sensazione di vuoto o dolore e mangia solo dopo essere diventato consapevole delle tue sensazioni fisiche. Allo stomaco non interessano i sapori ma il volume, il che significa che possiamo allenarlo a rispondere alla fame in maniera regolare.

LA FAME CELLULARE

È la fame fisiologica, rappresenta il motivo principale per cui si mangia, ma paradossalmente non è così facile da sentire. Il desiderio di una banana o di un'albicocca rappresentano la ricerca di potassio, nel caso del cioccolato si tratterà di magnesio.

I bambini sono in grado di riconoscere in modo intuitivo la necessità di mangiare e di cosa il corpo ha bisogno. I condizionamenti del tempo però, spesso offuscano questa abilità. Attraverso la Mindfulness, è possibile divenire nuovamente consapevoli di ciò di cui il corpo ha bisogno per nutrirsi adeguatamente.

LA FAME DELLA MENTE

Basata su pensieri (dovrei, non dovrei, mi merito…), include informazioni, istruzioni e può essere la più invasiva in quanto attiva il nostro giudice/critico interiore.

Ognuno di noi sviluppa nel tempo delle etichette da applicare ai cibi (sani, spazzatura, concessi, proibiti ecc…). Quando mangiamo basandoci sulle nostre convinzioni il nostro modo di mangiare si basa sulla PREOCCUPAZIONE e il piacere svanisce. Queste etichette creano relazioni ansiogene coi cibi e spesso poi portano a desiderarli in modo spasmodico. La sovraesposizione mediatica a diete del momento e fantasmi alimentari non aiuta.

LA FAME DEL CUORE

Noia, tristezza, solitudine.. sono solo ancuni degli stati d'animo che talvolta ci spingono a mangiare. si mangia per riempire un vuoto…ma non dello stomaco. Per ognuno di noi esisterà un cibo diverso che ha il gusto dell'amore o che ci evoca un ricordo positivo e ci fa stare meglio.

Per quanto lo desidereremmo dobbiamo sapere che nessun cibo sazierà mai la fame del cuore. il cibo che mettiamo nello stomaco non può riempire il senso di vuoto, nè alleviare il dolore. Anzi.. ricorrere al cibo ti farà sentire peggio, in colpa, inadeguato, incapace di cogliere realmente i tuoi bisogni.

Abbiamo citato, in ultimo, alla fame EMOTIVA. Mostro per tanti.. Segui i prossimi approfondimenti, cercheremo di approfondirne insieme sfumature e strategie per controllarla!

Un messaggio voglio lasciarti in conclusione di questo approfondimento:

Ascoltati. Ascoltati con tutti i sensi e cerca di dare ad ogni fame il giusto nutrimento. Non sempre il giusto nutrimento è il cibo.