VORREI GUARDARMI ALLO SPECCHIO.. E VEDERMI DAVVERO!

13 aprile 2021

VORREI GUARDARMI ALLO SPECCHIO.. E VEDERMI DAVVERO!

COS'È L'IMMAGINE CORPOREA

Non è raro, nella pratica professionale, trovarsi di fronte ad affermazioni di questo tipo.

L’immagine corporea è per definizione

l’immagine del nostro corpo che ci formiamo nella mente e cioè il modo in cui il nostro corpo ci appare.

In condizioni di benessere psicologico ciò che ci appare riflesso allo specchio rappresenta verosimilmente il modo in cui siamo “fatti”. Quando questa immagine mentale si discosta in modo evidente dalla realtà allora parliamo di disturbo dell’immagine corporea.

Questa tipologia di disturbo, sempre più frequente oggi, oltre che nei disturbi del comportamento alimentare più comunemente conosciuti (anoressia nervosa, bulimia, obesità..), anche in varie forme meno conosciute e legate all’ambito sportivo e al mondo del fitness modelling, induce, chi ne è affetto, a non riuscire a percepire in modo coerente le forme del proprio corpo. Alcune parti del corpo vengono percepite in modo deforme e questa percezione si accompagna principalmente a sensazioni di inadeguatezza e di disgusto.

Cerchiamo allora di capirne di più!

Come si costituisce l’immagine corporea?

Secondo Peter Slade (1994), l’immagine corporea è costituita da diverse componenti che riguardano la persona nella sua globalità:

LA COMPONENTE PERCETTIVA

La componente percettiva riguarda la stima delle proprie forme e dimensioni corporee (ad esempio, come una persona visualizza la taglia e la forma del proprio corpo).

In soggetti con un disturbo dell’immagine corporea la valutazione percettiva risulta alterata a diversi livelli: percezione visiva, tattile, propriocettiva e interocettiva. La persona vede il proprio corpo diverso da come è nella realtà.


LA COMPONENTE COGNITIVA

La componente cognitiva riguarda i pensieri e le credenze relative al proprio corpo (quello che la persona pensa e conosce del proprio corpo) e racchiude in sé una rappresentazione mentale cosciente del corpo e delle sue forme. Pensieri disfunzionali (ad es. “sono troppo grasso”) possono alimentare una visione negativa di sé.

In coloro che manifestano un disturbo dell’immagine corporea i pensieri relativi al proprio corpo sono negativi e le rappresentazioni mentali del corpo (le immagini mentali che ciascuno si fa di sè) tendono ad essere alterate e non coincidenti con la realtà.


LA COMPONENTE AFFETTIVA

La componente affettiva riguarda i sentimenti e le emozioni provate verso il proprio corpo. Nel concreto si manifesta con sentimenti di soddisfazione o di insoddisfazione nei confronti di alcune parti del corpo o del corpo nella sua interezza.

Chi manifesta un disturbo dell’immagine corporea tende a sperimentare prevalentemente sentimenti negativi o ambivalenti nei confronti della propria fisicità come disgusto, vergogna o ansia.


LA COMPONENTE COMPORTAMENTALE

La componente comportamentale riguarda la messa in atto di comportamenti specifici atti a mantenere, costruire o ricostruire un’immagine desiderata (ad esempio, l’alimentazione e l’attività fisica).

Chi manifesta un disturbo dell’immagine corporea tende a ricorrere a comportamenti rigidi e compulsivi di controllo su peso e sulle forme del corpo (body checking).


La costruzione dell’immagine corporea inizia a costituirsi nel bambino a partire dai primi mesi di vita e attraversa fasi (come l’adolescenza) in cui riveste un’importanza cruciale nella formazione dell’identità stessa. Sue eventuali alterazioni derivano da un insieme di aspetti neurobiologici, psicologici e socio-culturali.

Tra gli aspetti psicologici principali si elencano esperienze evolutive avverse come l’influsso di umiliazioni subite per l’aspetto fisico durante infanzia e adolescenza. Esperienze traumatiche di questo tipo (più o meno consapevoli) portano l’adolescente o l’adulto ha imputare un’importanza estrema all’apparenza collegandola in maniera diretta al valore personale (autostima) che si attribuiscono.

Gli aspetti socio-culturali, non è difficile identificarli. Il Modello Tripartito di Influenza considera genitori, pari e mass media, tre fonti di condizionamento dell’immagine corporea potentissimi.

COME SI MANIFESTANO I DISTURBI DELL’IMMAGINE CORPOREA?

I disturbi dell’immagine corporea portano con sé sintomi specifici che possono manifestarsi lungo un continuum (più o meno invasivo e duraturo) che ad un suo estremo può identificarsi in un disturbo del comportamento alimentare. Tra questi sintomi troviamo:

  • comportamenti ripetitivi di evitamento e/o controllo
  • pensieri di tipo rimuginativo
  • distorsioni percettive
  • scarso insight della problematica.

Come visto sopra, in alcuni casi, il disturbo dell’immagine corporea può essere correlato ai Disturbi del Comportamento Alimentare (ne è difatti criterio diagnostico).

Nello specifico nell’anoressia si evidenzia come percezione dell’immagine sovrastimata (il mio corpo è più grosso di quanto lo sia oggettivamente), nella bulimia come presenza di un’immagine negativa e disprezzata (il mio corpo non è piacevole), nell’obesità, invece, come presenza di un’immagine negativa del proprio corpo spesso correlata a un’età di insorgenza precoce del sovrappeso (Bruch 1977).

Le immagini disfunzionali associate ai DCA riguardano in modo considerevole la percezione del proprio corpo. Esso difatti viene investito di “altri significati” e, nel tempo, le componenti che caratterizzano l’immagine corporea, consolidate con tracce mnestiche irrealistiche e disfunzionali, hanno portato il soggetto a percepire, credere e comportarsi in modo non salutare.

Nelle persone che soffrono di un disturbo alimentare il corpo tende a perdere le tipiche caratteristiche che sottendono il principio di realtà e diviene invece campo di battaglia, muraglia difensiva, dimostrazione di forza ecc, e solo il controllo compulsivo per il cibo da alla persona la sensazione di ottenere un certo potere su di sé e sugli altri a discapito, però, del benessere fisico e corporeo.

In conclusione comprendere e riflettere a fondo sull’immagine corporea che abbiamo di noi e quanto del nostro valore personale crediamo ad essa correlato è di cruciale importanza.

Nel caso in cui ci rendessimo conto, più o meno consapevolmente, che qualcosa non è come ci appare è importante fermarsi, guardarsi dentro e capire come lavorare sulla ricostruzione di una corretta immagine corporea. In alcuni casi, affidarsi ad un professionista che possa aiutare a riconoscere, comprendere e modificare l’immagine corporea presente nella memoria a lungo termine, può essere il primo passo verso il ritrovamento di uno stato di equilibrio e benessere psicofisico.